La gravidanza rappresenta una fase particolare della vita femminile, durante la quale avranno un ruolo fondamentale la vitalità e la perfetta condizione organica della donna. Tali fattori saranno determinanti per garantire l’impianto e lo sviluppo armonico dell’unità feto-placentare, la regolarità nelle tappe di formazione del prodotto del concepimento e poi la stessa salute del nascituro. Innumerevoli studiosi individuano nella corretta alimentazione uno dei fattori essenziali per facilitare la fecondazione, fornire i nutrienti necessari alle esigenze dei tre trimestri della gravidanza ed avviare la fase dell’allattamento nelle migliori condizioni possibili.
Qualora la gravidanza non avvenga in modo spontaneo e possa essere programmata, sarà utile uno stile alimentare che migliori eventuali disturbi della donna e, se presenti, ne risolva le carenze nutrizionali diagnosticate attraverso un quadro completo delle analisi ematochimiche.
Dal punto di vista bionutrizionale sarà necessario garantire un adeguato apporto di ferro, che tenderà fisiologicamente a diminuire durante la gestazione. Il ferro farmacologico, che il ginecologo sarà spesso costretto a prescrivere, potrà provocare vari disturbi gastro-intestinali e peggiorare la nausea nei primi mesi di gravidanza. Pertanto sarà determinante una alimentazione adeguata e, per ridurre la durata e la frequenza della eventuale terapia a base di ferro, si potrà ricorrere all’assunzione al mattino a digiuno della mela chiodata, rimedio popolare di antichissima origine, che tutt’ora si rivela molto efficace e privo di effetti collaterali. In sostanza, dopo aver lavato e disinfettato accuratamente un chiodo di ferro, lo si infiggerà tutto in una mela, lasciandolo a dimora per ventiquattro ore. L’acido malico della mela favorirà la liberazione graduale di una quantità di ferro altamente biodisponibile, che sarà assorbito dalla mucosa intestinale senza provocare alcun disturbo. Si potrà consumare la mela intera ma anche solo lo spicchio circostante il chiodo. Quest’ultimo sarà immediatamente infisso in una seconda mela per essere pronto al mattino successivo.
Una proibizione assoluta per tutto il periodo della gravidanza sarà riservata all’ananas, ai funghi e al prezzemolo. Con diversi meccanismi d’azione, questi tre alimenti sono dotati di uno spiccato potere emolizzante e fluidificante del sangue, effetto che potrebbe essere pericoloso in tutti i casi di minaccia di aborto o in previsione del sanguinamento durante il parto. L’ananas potrà peggiorare la nausea gravidica e sarà particolarmente aggressivo a carico delle mucose gastro-intestinali, mentre i funghi, oltre al citato potere emolizzante, saranno impegnativi per le funzioni epatica e renale.
Un problema controverso è quello della Toxoplasmosi e degli alimenti crudi, rispetto ai quali esistono notevoli discordanze di opinioni. Dovranno essere vietate in modo categorico le carni crude come il carpaccio e anche quelle poco cotte, mentre viene consigliato di lavare verdure e frutta cruda con soluzioni di bicarbonato o di ipoclorito di sodio. In Bioterapia Nutrizionale si consiglia di sfruttare il potere battericida naturale dell’acido citrico del limone, che sterilizza altrettanto efficacemente nella quantità del succo di un limone intero ogni mezzo litro di acqua. I vegetali si lasceranno in infusione per almeno cinque minuti e poi potranno essere sciacquati sotto acqua corrente, tenendo presente che la lieve acidità residua migliorerà la digeribilità gastrica e contrasterà la tendenza alla nausea gravidica.
Come segnalato da numerosi articoli reperibili a livello internazionale, in gravidanza si potranno utilizzare prodotti a base di carne stagionata per un minimo di due mesi. E’ consigliabile, tuttavia, proporre quelli che hanno una stagionatura dichiarata in etichetta superiore a dodici mesi, come diverse tipologie di prosciutto crudo, speck, bresaola o lonza. Infatti, il sale e la disidratazione prolungata inattivano tutte le oocisti eventualmente presenti nelle masse muscolari.
Con una certa frequenza la nausea gravidica può rappresentare un notevole disturbo per la gestante. Nella maggior parte dei casi la sua durata è limitata nel tempo, ma qualche volta si prolunga notevolmente. Non esistono regole generali valide in tutti i casi, ma bisognerà proporre varie soluzioni e scegliere quelle più efficaci: a) acqua in piccole quantità per volta e sempre con qualche goccia di limone, b) sorsetti di coca cola con spicchio di limone, c) crostini di pane tostato con gocce di aceto di vino bianco, magari integrate da un filo di olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale marino; d) sott’aceti; e) patate lesse raffreddate o fette di pomodoro, con gli stessi condimenti dei crostini di pane; f) pane tostato o grissini con fettine di prosciutto crudo.
Infine, nei casi di rischio di gestosi gravidica, dal quarto mese di gravidanza bisognerà prestare estrema attenzione al carico glicemico complessivo degli alimenti, soprattutto nel pasto serale e proporre alimenti che facilitino la funzione renale.