Caso clinico di trattamento bionutrizionale nell’Alzheimer

Relazione VIII Convegno di Bioterapia Nutrizionale, Hotel Parco dei Principi, 2006, Roma

Scopo

Pur con le dovute differenze, condizionate da specifici fattori etiopatogenetici e da diversa evoluzione sintomatologica e prognostica, le demenze presentano delle caratteristiche comuni. Nei numerosi studi internazionali si polarizza sempre di più l’attenzione sull’aspetto degenerativo del tessuto nervoso, secondario all’accumulo endocellulare di sostanze neurotossiche prodotte da processi patologici differenziati nella loro genesi ed evoluzione. A fronte della sostanziale mancanza di terapie specifiche, si tende ad utilizzare farmacologicamente tutte le sostanze che esplicano effetti antiossidanti e sostitutivi delle carenze biochimiche neuronali. Lo scopo del presente studio è quello di dimostrare come, in casi selezionati, sia possibile ottenere risultati terapeuticamente significativi tramite l’impiego razionale e ragionato degli alimenti e delle loro associazioni.
Dal punto di vista della fisiologia e della fisiopatologia umana, l’attività sportiva professionale o amatoriale non può essere equiparata semplicisticamente ad una attivitàmuscolare tipica di tutti i lavori manuali...

Materiali e metodi

A partire dalla documentata situazione clinica oggettiva e soggettiva, viene discusso un caso di morbo di Alzheimer. Vengono descritti i principi generali e particolari del trattamento Bionutrizionale, con la documentazione finale dei riscontri clinici.

Risultati

Si intende dimostrare come sia possibile ottenere un miglioramento della sintomatologia soggettiva ed un arresto nella progressione della malattia, monitorando giornalmente le condizioni del paziente tramite l’analisi dell’urina al mattino.

Conclusioni

L’ipotesi di lavoro è partita dal concetto che l’organismo umano è predisposto ad accettare con maggiore efficacia l’azione di alimenti mirati ad ottenere determinati effetti metabolici e fisiologici. Il trattamento bionutrizionale ha avuto come scopo quello di:
a) promuovere nell’organismo intero un’attivazione di tutti i meccanismi antiossidanti endocellulari;
b) stimolare e sostenere l’attività epatica, principale responsabile dei biochimismi organici detossicanti;
c) agevolare la funzione renale ed il transito intestinale, allo scopo di favorire l’eliminazione dei cataboliti tossici elaborati dal fegato; infine, fornire all’organismo, tramite gli alimenti, quei nutrienti atti a reintegrare le carenze del tessuto nervoso.
I risultati conseguiti lasciano supporre che una corretta alimentazione, secondo i principi della Bioterapia Nutrizionale, potrebbe influire positivamente in un numero significativo di pazienti affetti da questa ed altre patologie degenerative del sistema nervoso centrale.

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